Città industriale in gran parte identificata con la produzione della carta, anche fatta a mano, e dalla filigrana usata per le banconote, Fabriano conserva ancora alcuni edifici di pregio, tra i quali il complesso di San Domenico, frutto dell’unione di due chiese preesistenti, alcune interessanti chiese, il palazzo del podestà, definito uno dei più alti esempi di stile gotico nelle Marche, la bella fontana Sturinalto , al centro della piazza centrale, e il portico dei Vasari, unico esempio rimasto degli antichi portici. Ma la principale attrattiva turistica di Fabriano e il museo della carta e della filigrana ospitato nelle sale del convento di San Domenico, dove si ripercorrono le principali tappe della storia della carta Fabriano. È possibile seguire l’intero ciclo lavorativo: dall’arrivo di stoccaggio degli stracci, dalla spedizione delle balle di carta finita per i mercati italiani ed europei, attraverso i porti di Fano e di Talamone . Nel museo possibile ammirare anche perché i sistemi di antiche moderne filigrane che vanno dal 13º secolo fino a oggi ed è stata ricostruita la Gualchiera medioevale Fabrianense, con l’antica macchina a energia idraulica utilizzata per lavorare gli stracci, dai quali si otteneva la carta.